La Comunione

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Riflessioni di Avvento


Cirillo di Gerusalemme, nella V Catechesi Mistagogica (era il 350 d. C.), scrive precisamente: “Accedendo alla sacra Mensa, non ti presentare con le palme distese e le dita disgiunte; ma collocando la sinistra a guisa di trono sotto la destra che deve raccogliere il Re, e tenendo la destra raccolta e concava, ricevi il Corpo di Cristo, rispondendo: Amen. E dopo aver cautamente santificato i tuoi occhi col contatto del sacro Corpo, mangialo.»
Con il passare dei secoli, nel Medio Evo, per sottolineare la grandezza (e la realtà!) della presenza sacramentale del Signore nell’Eucaristia gradualmente si giunge a ricevere la comunione sulle labbra, ed in ginocchio, anche per evitare che frammenti dell’ostia consacrata si disperdano per terra.

In seguito alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, attraverso l’Istruzione Memoriale Domini promulgata dalla S. Congregazione per il culto Divino il 29 maggio 1969, la Chiesa ha lasciato alle singole Conferenze Episcopali la possibilità di richiedere la facoltà di introdurre l’uso di ricevere la Comunione sulla mano.

In Italia tale prassi è stata richiesta dalla Conferenza Episcopale nel maggio 1989 ed è entrata in vigore il 3 dicembre dello stesso anno. Il testo dell’Istruzione sulla Comunione eucaristica, datato 19 luglio 1989, circa la modalità di questo ulteriore modo di ricevere l’ostia consacrata spiega:

«Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, (un inchino n.d.r.) le specie eucaristiche, professando con l’Amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo. Accanto all’uso della comunione sulla lingua, la Chiesa permette di dare l’eucaristia deponendola sulla mano dei fedeli protese entrambe verso il ministro, (la sinistra sopra la destra), ad accogliere con riverenza e rispetto il corpo di Cristo. I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi. Chi la riceve sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare. Se la comunione viene data per intinzione, sarà consentita soltanto nel primo modo» (n° 14-15).

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